Dopo dieci giorni di assenza eccomi di nuovo sul blog ... grazie a chi è venuto a trovarmi!

Antiche carte nautiche riportano l'isola di Djerba con il nome di Lotophagitis....

Forse è successo così:  i cavalieri scrutano l'orizzonte per annunciare


l'arrivo della tempesta ....



 i mangiatori di loto si apprestano a ritirare le barche ....


i cammellieri portano i dromedari al riparo ....


Ulisse con i suoi compagni e le sue dodici navi nell’interminabile viaggio verso Itaca, dopo la tempesta, in balia dei venti, viene trasportato nella terra dei Lotofagi .... questo  popolo ospitale  offre loro il dolce frutto del loto che, secondo la mitologia, donava l’oblio delle cose passate, togliendo la memoria delle destinazioni future...


Sarà Ulisse poi, legandoli ai remi delle navi, a riportare i compagni in viaggio... per evitare che , cibandosi di loto, dimentichino la patria.

La magia e il fascino dell’isola di Djerba ci seducono anche senza conoscere  il mito che la circonda ... basta stendersi su questa sabbia bianca, che è proprio così bianca ...


davanti a questo mare azzurro per dimenticare ....  

 

.... e intanto la spiaggia si anima,  diventa un caravanserraglio.

C'è il falconiere con il suo bell'esemplare di rapace ...



e il venditore di aquiloni ...


Ci sono anche dieci cuccioli nascosti dalla mamma sotto vecchi ombrelloni ....


e poi, nel pomeriggio, improvvisamente, sulla spiaggia, si materializzano cavalli e cavalieri .....
 
































.... un dromedario si avvicina agli ombrelloni ....





Il mito si mescola alla realtà, molti hanno cercato a Djerba qualcosa che potesse essere simile al famoso fiore che dona l'oblio, ma sull’isola dei fiori di Loto non c’è proprio traccia.


Forse, .... i datteri delle palme di Djerba così struggentemente dolci potrebbero essere il mitico frutto ....  


Mito ... leggenda ... poco importa:  chi si è sdraiato sulla quella sabbia bianca e fine come cipria, comprende bene il senso dei versi di Omero!



 

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