Torniamo nella Gipsoteca Canoviana di Possagno  .... per ammirare altri gessi e parlare del famoso episodio che diede inizio alla carriera artistica di Antonio Canova ....

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Siamo nel 1761, Tonin ha solo quattro anni quando muore il padre.  La madre, dopo poco, contrae un nuovo matrimonio che comporta il dover lasciare il figlio con il nonno paterno e trasferirsi nella casa del nuovo marito a Crespano del Grappa ...

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La sensibilità di bambino è  profondamente ferita da questo abbandono ... si dice che lui corresse dietro alla madre che si allontanava dal paese e che lei gli tirasse dei sassi per convincerlo a rimanere a Possagno con il nonno.

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Dunque Antonio rimane a Possagno con il nonno valente tagliapietre, ma anche scultore di  fama locale tanto che un giorno viene invitato a una cena di nobili personalità veneziane nella villa di Asolo del senatore Giovanni Falier.

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Non sapendo a chi affidare il piccolo Tonin di circa sette anni, lo porta con sè e lo lascia nelle cucine .... qui, per ingannare il tempo, il ragazzino incide  nel burro la figura di un leone.

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I cuochi trovano il suo leone talmente bello che lo sistemano come trofeo su una portata ....

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Il leone di Tonin suscitò enorme meraviglia fra gli invitati .... e il raffinato padrone di casa, intuendo il grande talento del giovane, lo prese sotto la sua protezione ...

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... così, all'età di undici anni, Canova potè iniziare a lavorare  nello studio di scultura di Giuseppe Bernardi-Torretti, ambiente e scuola d'arte che fecero crescere artisticamente il giovane Canova e lo introdussero nel prestigioso mondo culturale veneziano ...

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... e poi venne la fama e lo rese immortale.

 

 

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