L'Egitto a Roma ... da Iside a Santo Stefano ....
Passando da Via della gatta ...
ci domandiamo il perchè di quel nome .... e mai immagineremmo che la gatta in questione sia una gatta sacra: Bastet, figlia di Iside e di Osiride di cui, in Egitto, vendono tante riproduzioni da portare a casa come souvenir ......
qui, invece, una sua immagine è cementata su un cornicione all'angolo di palazzo Grazioli ...
Andiamo un po' più avanti e troviamo Via Pie' di Marmo .... qui capiamo subito la ragione del toponimo perchè un "piedone" è collocato all'imboccatura della strada ...
Un grande piede di marmo che apparteneva ad una statua di culto egizio che si trovava nel più grande tempio egizio di Roma: l'Iseo Campense, costruito nel 43 a.C.
Uno sfarzoso, enorme tempio che si trovava nella zona tra il Pantheon e la Chiesa di Sant'Ignazio ... distrutto da un incendio nell'80 d.C, ricostruito da Domiziano, modificato da Adriano, restaurato in età severiana, sopravvisse fino al V secolo.
Il gigantesco tempio era arricchito da colonne, enormi sculture, sfingi e da obelischi .... gli obelischi di Piazza Navona, Piazza della Rotonda, Piazza della Minerva, Piazza dei Cinquecento a Roma ... quello del giardino di Boboli a Firenze e quello di Urbino provengno tutti dai tanti obelischi trovati nella zona dell'Iseo Campese alla fine del '300.
così come sono appartenute a questo tempio di culto egizio varie statue sparse per Roma ... una fra tutte: la "statua parlante" di Madama Lucrezia ... che in realtà è la rappresentazione di Iside o di una sua sacerdotessa.
Ma torniamo a Via Pie' di Marmo ...
qui, in una piccola piazza stretta tra case e palazzi,
c'è il portale di una Chiesa .... San Sebastiano del Cacco.
Collocato al fondo ad una struttura semicircolare porticata, il sancta sanctorum del tempio di Iside si trovava esattamente sotto la Chiesa di S. Stefano del Cacco ... un nome che deriva da una statuetta qui ritrovata del dio egizio Anubis, talvolta identificato con il dio Toth, con la testa in forma di cane ....
i romani, scambiandolo per una scimmia lo chiamarono "macacco" ... in seguito storpiato in "cacco"
Entriamo nella Chiesa che in origine si chiamava Santo Stefano de pinea, da quella grande pigna bronzea , uno dei tanti reperti dell'Iseo Campese, che da il nome al rione e che ora si trova nella Città del Vaticano....
Dunque la Chiesa sorse sui resti della cella absidata dedicata a Iside, nel IX sec. venne restaurata da Pasquale I raffigurato nel mosaico absidale poi distrutto nel 1607 ... in seguito subì molti altri interventi.
L'interno è suggestivo ... così immerso nella penombra dove la luce artificiale esalta il ricco catino absidale ...
... qui campeggia il pregievole " Martirio di Santo Stefano" di Cristoforo Casolani, allievo del Pomarancio.
Chiesa e Sacrestia hanno pregievoli opere d'arte ... il campanile del XII secolo ha la particolarità di essere inglobato nella costruzione del convento adiacente ... ma il pezzo forte è l'opera di Perin del Vaga raffigurante una Pietà.
Quando usciamo dalla Chiesa è già il tramonto .... si sono accesi i lampioni
per illuminare i nostri passi in questa Roma misteriosa ....
Per saperne di più:
http://www.archeocommons.net/cms/index.php?option=com_content&view=article&id=5&lang=it
La pianta del secondo collage proviene da:
http://www.scudit.net/mdobel_iseo.htm