Oggi torno a parlare di Roma ....
 

... questo affascinante particolare - dove sventola un vessillo con un simbolo apotropaico - appartiene al grande affresco del catino absidale di Santa Croce in Gerusalemme che  riproduce il ciclo delle Storie della Vera Croce.

Questo ciclo, tradizionalmente attribuito al Pinturicchio o al Perugino, dopo il restauro del 2000, si crede sia opera del mio amato Antoniazzo Romano e della sua bottega (fine XV sec.)

Avviciniamoci all'abside e osserviamo ....


... in forma ridotta, l'autore si riferisce alla  Legenda Aurea di Jacopo da Varazze (XIII sec.).  

La storia è più o meno così .....


... a Elena, madre di Costantino, la tradizione attribuisce il ritrovamento sul Calvario di tre croci che furono portate a Gerusalemme in processione....  lì San Macario, vescovo della città, riconobbe la croce di Gesù per il miracoloso ritorno in vita di un giovane il cui cadavere vi era stato adagiato sopra ...


S. Elena fece tre parti della Croce: una la lasciò a Gerusalemme, un'altra la mandò al figlio a Costantinopoli e terza parte la portò a Roma ...

 

Trecento anni dopo (nel 614) Cosroe, Re di Persia, rimane colpito dal sepolcro di Cristo e decide di portare con sé la sacra reliquia. Ma l'imperatore bizantino Eraclio, dopo averlo sconfitto in battaglia, riesce a riprenderla e a riportarla a Gerusalemme.



Guardiamo ancora una volta il bellissimo insieme ... una pittura solare, luminosa, ricca di colore e movimento.


Lasciamo la fresca penombra, caratteristica delle chiese romane, e - da un'uscita laterale - usciamo all'aperto ....


 ... troviamo il sole di Roma che ci circonda in un abbraccio troppo caldo ...


... che toglie le forze, brucia la pelle ...



 Adesso vi devo salutare, sono nuovamente in partenza ... ci risentiamo fra una settimana, o poco di più!  


 


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