Bruto Capitolino
La connotazione psicologica improntata alla gravitas ... una barba corta a ciocchette diseguali, una capigliatura che ricade disordinata sulla fronte... questo è il Bruto Capitolino, uno dei più antichi ritratti in bronzo romani, risalente al IV o III secolo a.C.
Lo possiamo ammirare in Campidoglio - Palazzo dei Conservatori - nella Sala dei Trionfi che prende il nome dall' affresco che si snoda lungo la parte superiore delle pareti raffigurante il trionfo di Lucio Emilio Paolo sul re della Macedonia Perseo
Il soffitto ligneo a cassettoni è stato eseguito nel 1568 da Flaminio Boulanger ... elegante e ricco di intagli è l'unico che è arrivato fino a noi tra quelli eseguiti nel Palazzo da questo artista
L'antica targa sotto al ritratto in bronzo ci testimonia che l'opera fu donata al Campidoglio nel 1564 dal Cardinale Pio da Carpi
l'identificazione con Lucio Giunio Bruto, venne fatta confrontando l'opera con i ritratti riportati sulle monete fatte coniare nel 59 e 43 a.C. da quel Marcus Iunius Brutus Caepio rimasto famoso per aver partecipato all'uccisione di Cesare
... una ricostruzione ideale che esalta le qualità psicologiche del personaggio enfatizzando la tensione tipica del patriziato romano