Marziale liber IV, 18
Grazie a Monique Guay del blog " angle de vue"
per le sue belle foto che mi permettono di illustrare questo struggente Epigramma.
Merci Monique!
Là dove l'arco vicino al colonnato di Agrippa gocciola e la pietra scivolosa è fradicia dalla pioggia continua, una goccia d'acqua irrigidita dal gelo invernale, cadde nella gola di un bambino che passava sotto la volta umida: dopo aver posto crudelmente fine alla vita dello sfortunato, il sottile pugnale si è sciolto nella ferita ancora calda.
Cosa non può permettersi la sorte crudele?
Dove non è la morte, se anche tu, acqua, puoi tagliare la gola?
Qua vicina pluit Vipsanis porta columnis
Et madet adsiduo lubricus imbre lapis,
In iugulum pueri, qui roscida tecta subibat,
Decidit hiberno praegravis unda gelu:
Cumque peregisset miseri crudelia fata,
Tabuit in calido volnere mucro tener.
Quid non saeva sibi voluit Fortuna licere?
Aut ubi non mors est, si iugulatis aquae?
Marziale liber IV, 18