Entriamo in villa Emo ...
Il cancello è aperto ... entriamo, allora.
In latino con la parola villa, si intende dire casa di campagna, villa, fattoria, tenuta, fondo ... e all'antica villa rustica si ispira Andrea Palladio per le sue opere.
Quando tra il 1556 e il 1560 progetta questa villa-fattoria per il nobile veneziano Leonardo Emo, costruisce un corpo centrale riservato alla residenza patrizia ...
... formato da un pronao classico con quattro colonne doriche, sul timpano lo stemma della famiglia Emo
Dall' atrio iniziamo subito ad ammirare le splendide pitture di Battista Zelotti (1526-1578) già collaboratore del Veronese a Venezia.
Entriamo nel vestibolo e poi nel salone dove affacciano le stanze ...
... curiosando sul lato destro, quello della padrona di casa,
troviamo la stanza di Venere.
Nel lato sinistro, quello del padrone di casa, troviamo la stanza delle Arti
Il corpo centrale è affiancato dalle barchesse laterali, destinate alle cantine, i granari, le stalle …
... all’estremità delle barchesse ci sono due colombare, utili e ornamentali allo stesso tempo.
Grazie ai lunghi porticati il tutto si può percorrere al coperto.
Tornereno a parlare di questa villa ... per vedere da vicino i suoi splendidi affreschi, le finestre, i lampadari in vetro soffiato .... i ciuffo di pannocchie nei festoni decorativi per celebrare l’introduzione della coltivazione del mais ... e tanti altri particolari ancora ...